lunedì 13 settembre 2010

SAVE THE ARTS

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Mentre in Italia sembra che il clamore sollevato dall'annuncio dei tagli alla Cultura si sia ormai sopito e, nel segno della tradizione italiana che è tutta partigiana e campanilista, ogni settore pensa un po' a se stesso (il cinema protesta per i tagli al cinema, il teatro per i tagli al teatro, la musica per i tagli alla musica, ecc.) e cadono come mosche festival, musei, eventi di ogni genere, in Gran Bretagna accade qualcosa di diverso. Anche lì i contributi statali rischiano di subire tagli molto pesanti (si parla di un 25% sulle arti in generale), con la differenza che la polemica sul taglio dei fondi non ha preso lo spazio di una stagione, ma si è trasformata in dibattito serio, sui giornali e fra l'opinione pubblica. Caso emblematico è quello rappresentato dalla paventata chiusura del Film Council, una delle istituzioni più rispettate al mondo, la cui importanza è sottolineata, per esempio, dalle parole del regista Ken Loach, che l'ha paragonata per importanza al dipartimento Ricerca e sviluppo di un'azienda.
Il dibattito si è allargato e intensificato e ora arriva la risposta degli artisti, i quali hanno deciso di non limitarsi a protestare nelle piazze, ma col proprio lavoro, facendo gli artisti appunto. Sotto l'egida del Turning Point Network e della sua sezione londinese, consorzio nazionale che si occupa proprio di promozione delle arti, un centinaio di artisti (Chapman brothers, Tracey Emin, Damien Hirst, David Hockney, Howard Hodgkin, Steve McQueen, fra gli altri) ha lanciato una campagna che prevede la raccolta firme per una petizione che verrà inviata al ministro della cultura, Jeremy Hunt, ma anche la produzione di lavori originali sul tema che hanno lo scopo di sensibilizzare ancora di più l'opinione pubblica sul tema.
Sul sito dell'iniziativa, è visibile un corto animato di David Shrigley (prodotto dalla Paul Hamlyn Foundation), il cui protagonista è un allevatore che spiega al figlio perché sia un grave errore tagliare i fondi alla cultura, vanto nazionale e patrimonio economico da preservare (lo fa, fra l'altro davanti a un'opera famosa di un artista contemporaneo, la riconoscete?).
Oltre al corto di Shrigley, un artista diverso creerà un'opera nuova con cadenza settimanale. La prima è un manifesto di Jeremy Deller e Scott King, che riporta una citazione dell'intellettuale, artista e socialista inglese del diciannovesimo secolo William Morris: "Non voglio un'arte per pochi più di quanto non voglia un'istruzione o la libertà per pochi." L'idea è quella che il manifesto invada le strade di Londra. Il prossimo artista a regalare un'opera alla campagna sarà Mark Wallinger, che la renderà pubblica il 20 settembre.
A voi la visione del corto animato. Mentre in Italia...



Il sito ufficiale della campagna, dove si può firmare la petizione:
http://savethearts-uk.blogspot.com/

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