mercoledì 20 maggio 2009

TRACCE DI MURO: IL SOGNO DELL'INDIVIDUALITÀ

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La rassegna Tracce di Muro continua lunedì 25 proponendo un altro spaccato di vita durante la DDR: SOLO SUNNY (Sunny la solista) di Konrad Wolf e sceneggiato da Wolfgang Koolhase, Germania Est 1980. Sunny è una giovane cantante di Berlino che gira con la sua band piccole città e paesini della DDR. La vita dell’anticonformista Sunny scorre normale finché succede qualcosa d’improvviso che la complica. La giovane e bella cantante s’innamora del filosofo Ralph, ma viene da questo tradita e, come se non bastasse, dopo un litigio con alcuni colleghi di lavoro viene cacciata dalla band. Sunny cade così nella depressione e tenta il suicidio. Ritrova però lentamente la voglia di vivere e di cantare quando legge l'inserzione su un giornale di una band rock.
Il regista Konrad Wolf realizza in realtà attraverso Sunny il ritratto di un’artista che non vuole arrendersi ad accettare una realtà rimpicciolita e resa meschina da una ideologia sempre più obsoleta. Come per altre protagoniste dei film di Wolf, Sunny è un'anticonformista che sogna una vita indipendente, lontana dai parametri di ordine della piccola borghesia. Sunny, però, non viene raffigurata come un'outsider, ma come rappresentante di una generazione che - ricordiamoci che siamo nell'80 - sarà vera protagonista, 9 anni più tardi, del crollo del Muro. All'epoca dell'uscita del film, molto apprezzato nelle sale della DDR, ma anche nei festival nazionali e internazionali (il film vince l'Orso d'argento al Festival di Berlino, dove cinque anni più tardi Kohlhaase sarà invitato come presidente di giuria, ma vince anche un premio a Chicago), il settimanale Spiegel pubblicò un'intervista a Wolf dal titolo "Qualcosa si muove nella DDR" ecco come rispose il regista alla domanda se Sunny fosse da onsiderare un'outsider rispetto aalla società tedesco-orientale: "No, lei vive nel pieno della società della DDR. Questi termini, come centro e margine, li dovremmo lasciare ai geografi o nel caso migliore aisociologi che forse sono legittimati a parlare di insider e outsider (...). Io li rifiuto. Per me, nella vita non ci sono zone periferiche, mediane, centrali. Per me non ci sono persone importanti, persone meno importanti o addirittura persone non importanti." (La citazione è tratta da un libro pubblicato da pochissimo, Al di là del Muro. Cinema e società nella Germania Est 1945-1990. L'autrice è Christina Schmidt, l'editore Clueb di Bologna. Anche se avrebbe avuto bisogno di una lettura di bozze in più, il testo traccia una storia della cinematografia della DDR e, in partivolare, degli studi di stato della DEFA e contiene moltissimi aneddoti e aprtiolari interessanti su film, produzioni e autori).
Konrad Wolf, uno dei massimi esponenti della cinematografia della DDR, era nato nel 1925 a Hechingen. Emigrato nel '33 con al famiglia in Francia e poi a Mosca (dove ottenne la cittadinanza sovieica), entra a 17 anni nell'Armata Rossa. Due anni dopo, entra con le truppe russe a Berlino. Dopo aver ricoperto per qualche anno incarichi diversi nella parte di Germania occupata dalle truppe sovietiche, nel 1949 torna a Mosca e si iscrive allo VGIK, Istituto Superiore di Cinema. Terminati gli studi fa ritorno a Berlino e comincia alavorare con la DEFA. Gira diversi film, fra cui, nel '64, Il cielo diviso, tratto dal racconto omonimo di Christa Wolf. Negli ultimi anni della sua carriera, è molto interessato a indagare il rapporto fra politica e arte e al controllo che la prima vuole sempre imporre sulla seconda. Solo Sunny è stato l'ultimo film che ha girato. Qualche anno dopo la sua morte, avvenuta nel 1982, gli è stata intitolata la Scuola Superiore di Cinema e Televisione di Potsdam-Babelsberg.




questo post viene pubblicato in contemporanea su Cavò, il blog-rifugio di Alpe Adria Cinema

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